Jesus the Messiah: Man, Angel or God? The Jewish Roots of Early Christology

Partendo da un’analisi delle traiettorie dell’antico messianismo giudaico, per arrivare alle attese messianiche di carattere escatologico proprie del giudaismo del Secondo Tempio, questo articolo indaga le radici giudaiche della cristologia delle origini, nella prospettiva di una continuità con il m...

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Bibliographic Details
Main Author: Boccaccini, Gabriele 1958- (Author)
Format: Electronic Article
Language:English
Check availability: HBZ Gateway
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Fernleihe:Fernleihe für die Fachinformationsdienste
Published: Brepols 2011
In: Annali di scienze religiose
Year: 2011, Volume: 4, Pages: 193-220
Online Access: Volltext (lizenzpflichtig)
Volltext (lizenzpflichtig)
Parallel Edition:Electronic
Description
Summary:Partendo da un’analisi delle traiettorie dell’antico messianismo giudaico, per arrivare alle attese messianiche di carattere escatologico proprie del giudaismo del Secondo Tempio, questo articolo indaga le radici giudaiche della cristologia delle origini, nella prospettiva di una continuità con il messianismo giudaico. È così oggi possibile affermare che Gesù fu al tempo stesso ebreo e cristiano: totalmente ebreo per nascita, cultura e religione, anche nel momento in cui divenne fondatore del movimento cristiano e promotore di una particolare interpretazione messianica.
La riscoperta delle diversità dei giudaismi del Secondo Tempio permette ora di ricollocare Gesù e il suo movimento all’interno del mondo giudaico, nel pieno rispetto della sua identità ebraica, senza per questo sminuire l’originalità e la specificità della posizione cristiana. Non vi è infatti un unico messianismo giudaico normativo dal quale sarebbe sorto o al quale si sarebbe contrapposto il messianismo cristiano. Alle sue origini, il messianismo cristiano non è che uno dei possibili messianismi in competizione con altri.
Lo studio del Gesù storico ha oscillato storicamente tra un’accettazione acritica e un altrettanto acritico scetticismo: o Gesù è il Messia divino proclamato dalla fede cristiana nei secoli o è un profeta mancato, sconfitto nelle sue attese e riabilitato solo dal carattere mitico cucitogli addosso dai suoi seguaci per giustificare il fallimento delle loro speranze.
It thus becomes possible to say that Jesus was both Jewish and Christian. He was totally Jewish by birth, culture and religion. He was and remained such even when he became the founder and leader of the Christian movement and the promoter of a distinctive messianic interpretation.
Starting from the analysis of the trajectories of ancient Jewish messianism to the eschatological expectations in a final Messiah in the Second Temple period, the paper sieves the Jewish roots of early christology in the perspective of continuity with the Jewish messianism.
There is however another, historically more likely, alternative. The rediscovery of the diversity of Judaisms in the Second Temple period makes it now possible to relocate Jesus and his movement within the Jewish world, with full respect for his Jewish identity, without downplaying the originality and specificity of the Christian position. There was in fact not a single normative Jewish messianism from which, or against which, the Christian messianism arose. In its origins, Christian messianism was nothing but one of the possible messianisms in competition with others.
ISSN:2294-8775
Contains:Enthalten in: Annali di scienze religiose
Persistent identifiers:DOI: 10.1484/J.ASR.1.102573