I limiti etici della scienza e della tecnica

Il medico filosofo diviene simile a un dio». In tempo di pandemia, come questa che viviamo, l’icastica locuzione ippocratica indica che il buon medico deve possedere non solo tecnofilia, ma anche filantropia. La medicina ha a che fare con malattie complesse. Ciò costringe il medico a diventare filos...

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Auteur principal: Lucas, Ramon Lucas (Auteur)
Type de support: Électronique Article
Langue:Italien
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Fernleihe:Fernleihe für die Fachinformationsdienste
Publié: Ed. Pontificia Univ. Gregoriana 2021
Dans: Gregorianum
Année: 2021, Volume: 102, Numéro: 4, Pages: 817-838
Sujets non-standardisés:B valutazione del rischio
B giudizio etico
B medicina e etica
B Pandemia
B Etica e tecnica
B rischio antropologico
B vaccini covid-19
Accès en ligne: Volltext (lizenzpflichtig)
Édition parallèle:Électronique
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Résumé:Il medico filosofo diviene simile a un dio». In tempo di pandemia, come questa che viviamo, l’icastica locuzione ippocratica indica che il buon medico deve possedere non solo tecnofilia, ma anche filantropia. La medicina ha a che fare con malattie complesse. Ciò costringe il medico a diventare filosofo, mettendosi davanti alla persona malata non solo con la visione tecnica, ma in una prospettiva olistica. La forma mentis del filosofo gli consente di accompagnare la sua conoscenza scientifica con un sapere umano che gli permetterà di conoscere i limiti delle sue azioni, per prendersi cura del malato (care) e accompagnarlo quando già non lo può guarire (cure) con la sua tecnica. L’associazione tra il medico e un dio si mantiene anche oggi; cambia però la natura della divinità. Per Ippocrate la similitudine divina del medico sorgeva dall’unione naturale tra la medicina e la filosofia. Col passare del tempo medicina e filosofia si sono separate. La medicina si è resa più oggettivante e tecnica. Ai nostri giorni si è più inclini a un rapporto tra la medicina e le biotecnologie. La salvezza proveniente dalla nuova divinità va ricercata nell’ efficacia delle procedure tecniche sperimentali per guarire le malattie. E allora, perché interviene un filosofo? Qui sta la ragione di questo contributo: richiamare quella dimensione olistica che al di là del saper fare cerca il saper essere. La «tecno-logia» allude alla razionalità, al «λόγος». È qui, nella razionalità, comune al medico, al biotecnologo, allo scienziato e al filosofo, dove trova fondamento un discorso sui limiti della scienza e della tecnica. Limiti pratici e limiti etici; limiti che fanno riferimento a dei valori. È sui limiti etici e sui valori di riferimento che si concentra l’attenzione di questo contributo, tenendo in mente l’ammonimento del grande scienziato Henri Poincaré nel suo commento a Tostoj: «l’utile è unicamente ciò che può rendere l’uomo migliore».
Contient:Enthalten in: Gregorianum