Augustine's appreciation of the Septuagint in light of his semiotic theory

L'articolo colloca la prima fase dello scambio epistolare tra Agostino e Girolamo nel contesto degli interessi e della produzione letteraria agostiniana di quel periodo. Normalmente, la storiografia considera separatamente i due problemi inizialmente sollevati da Agostino nella Lettera 28 a Gir...

Full description

Saved in:  
Bibliographic Details
Main Author: Rizzi, Marco 1962- (Author)
Format: Electronic Article
Language:English
Check availability: HBZ Gateway
Journals Online & Print:
Drawer...
Fernleihe:Fernleihe für die Fachinformationsdienste
Published: Brepols [2019]
In: Annali di scienze religiose
Year: 2019, Volume: 12, Pages: 267-285
Standardized Subjects / Keyword chains:B Augustinus, Aurelius, Saint 354-430 / Bible. Galaterbrief 2,14 / Old Testament / Hieronymus, Sophronius Eusebius 345-420 / Augustinus, Aurelius, Saint 354-430, Hieronymo Augustinus
RelBib Classification:HC New Testament
KAB Church history 30-500; early Christianity
Online Access: Volltext (Resolving-System)
Volltext (doi)
Description
Summary:L'articolo colloca la prima fase dello scambio epistolare tra Agostino e Girolamo nel contesto degli interessi e della produzione letteraria agostiniana di quel periodo. Normalmente, la storiografia considera separatamente i due problemi inizialmente sollevati da Agostino nella Lettera 28 a Girolamo, ovvero la critica all'interpretazione di Gerolamo di Galati 2,14 e la rivendicazione del valore della Settanta rispetto a quella di Girolamo dall'ebraico. In realtà, per Agostino i due argomenti sono strettamente legati. In quegli stessi mesi, Agostino tratta della Settanta nel secondo libro del De doctrina christiana nell'ambito della sua riflessione sul rapporto tra signa e res nella Bibbia, con accenti simili a quelli dello scambio epistolare con Girolamo. Per Agostino è impossibile che la Sacra Scrittura contenga qualcosa di falso, anche se si trattasse di utilis simulatio, come vorrebbe l'interpretazione di Girolamo di Galati 2,14, perché la funzione dei verba della Bibbia è di rimandare univocamente alle res divine e un'affermazione falsa non rimanderebbe invece a nulla. Il carattere profetico e provvidenziale della Settanta fa sì che essa sia più efficace nel suo riferimento alle res divine rispetto allo stesso testo ebraico. Tuttavia, non ricevendo risposta alle sue lettere, Agostino interruppe la composizione del De doctrina christiana riprendendola solo dopo la morte di Girolamo.
ISSN:2294-8775
Contains:Enthalten in: Annali di scienze religiose
Persistent identifiers:DOI: 10.1484/J.ASR.5.118276